Scia 2, Regioni: ampliare la portata delle ristrutturazioni e semplificare l'agibilità

Ok della Conferenza Unificata al decreto che indicherà il titolo edilizio corretto per ogni intervento
Scia 2, Regioni: ampliare la portata delle ristrutturazioni e semplificare l'agibilità

30/09/2016 – Ampliare la portata delle ristrutturazioni pesanti, alleggerire le procedure per ottenere l’agibilità e tutelare la competenza delle Regioni in materia di titoli abilitativi. Le Regioni hanno proposto alcune integrazioni alla bozza di decreto Scia 2, che ieri ha ottenuto il via libera dalla Conferenza Unificata.

Le Regioni hanno avanzato anche una richiesta formale, ma utile a non creare dubbi: sostituire il termine “autorizzazione” con “permesso di costruire” in modo da non lasciare spazio a nessun tipo di incertezza interpretativa una volta che il decreto entrerà in vigore. Il termine autorizzazione è riportato nella tabella A allegata alla bozza. Si tratta dello schema contenente gli interventi edilizi, la loro descrizione e il titolo edilizio da utilizzare.

Ma non solo, perchè le Regioni hanno chiesto di eliminare dal testo tutta la parte riguardante le bonifiche, chiedendo al Governo che venga regolamentata nel dettaglio in un altro decreto.

Scia 2 e ristrutturazioni
La bozza di decreto Scia 2 definisce restauro e risanamento conservativo pesante tutta una serie di interventi. Le Regioni hanno chiesto di inserire in questo gruppo quelli che, oltre a riguardare le parti strutturali dell'edificio, comportano mutamenti urbanisticamente rilevanti.

Ma non solo, perché secondo le Regioni nelle ristrutturazioni pesanti andrebbero inclusi gli interventi che prevedono la completa demolizione dell’edificio esistente.

Secondo le Regioni, bisogna inoltre chiarire che gli ampliamenti fuori sagoma previsti dai vigenti strumenti urbanistici e che comportino incrementi volumetrici non superiori al 20% della volumetria esistente, effettuati per finalità di miglioramento funzionale, non sono da considerare interventi di nuova costruzione.

Scia 2 e agibilità
Il certificato di agibilità, lo ricordiamo, potrebbe essere sostituito dalla segnalazione certificata di agibilità con una procedura semplificata di "autocertificazione", proposta nella bozza di decreto "Competitività".
Lo stesso meccanismo è previsto anche dalla bozza del decreto Scia 2. Secondo le Regioni, per creare un sistema di semplificazione, il certificato di agibilità dovrebbe invece essere eliminato. Gli edifici risulterebbero utilizzabili in seguito alla comunicazione di fine dei lavori. Questa comunicazione infatti, sostengono le Regioni, già contiene le attestazioni di conformità necessarie a dichiarare agibile l’edificio.

Secondo le Regioni, sarebbe più opportuno rendere utilizzabili gli edifici in seguito alla comunicazione di fine dei lavori, che è comprensiva delle attestazioni di conformità necessarie.

Scia 2, titoli abilitativi regionali e Catasto
Le Regioni hanno sottolineato che la tabella che indica l’iter amministrativo da seguire per ciascun intervento da realizzare, contiene anche iter di competenza regionale. Chiedono quindi di specificare che “sono fatti salvi i regimi amministrativi più favorevoli in termini di semplificazione”. In altre parole, se la tabella indica una procedura, ma una legge regionale ne prevede una semplificata, prevale la seconda. Ovviamente deve trattarsi di una materia su cui la Regione ha competenza a legiferare.

Le Regioni hanno messo in evidenza la necessità di un periodo transitorio per evitare che una norma studiata per la semplificazione sortisca l’effetto opposto.

Secondo le Regioni, la disciplina di semplificazione dei titoli edilizi deve essere coordinata con le modalità telematiche e gli standard tecnici stabiliti dall’amministrazione del catasto per la presentazione delle variazioni catastale. Oltre ad accelerare la conclusione della pratica edilizia, si avrebbe un riallineamento delle risultanze catastali agli interventi realizzati.

Scia 2 alternativa al permesso di costruire
Anche se sembrano assodati la scomparsa della Dia e l’avvento della Scia alternativa al permesso di costruire, le Regioni hanno chiesto di valutare se mantenere il vincolo di iniziare gli interventi dopo 30 giorni dalla presentazione dell’istanza. La sostanziale differenza tra Scia e Dia è, lo ricordiamo, proprio la possibilità di iniziare subito i lavori.

Perchè il decreto sulla Scia 2 diventi operativo, manca ora il parere delle Commissioni parlamentari competenti, che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni.

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